IL CASTAGNO SECOLARE
14/11/2012
Oh castagno secolare,
quanti ricordi mi risvegli nella mente!
In giovinezza mi aggrappavo alle rughe del tuo troncone
e salivo come uno scoiattolo, salivo alla più alta cima.
Oh, come è bello vivere alle altezze,
respirare un’aria leggera, leggera.
Sembra che l’anima si eleva, per dimenticare
le basse passioni, scordar le incomprensioni.
Lassù, alla cima o castagno, le raffiche di vento autunnale
mi accarezzavano, la faccia, scavata dalla fatica.
Il vento mi cullava come la mamma culla il bimbo
mamma, che dolce canta la ninna nanna.
Quando la natura si riveste a festa, a Dio piacendo,
verrò all’ombra delle tue chiome.
Oh castagno, mi siederò sulla molle erbetta, vicino alla pineta,
per sentire il cinguettio dell’uccello, il canto del pastorello.
E tornerà caro rievocare, il mattino della vita
quando cala silente la sera.
Autore: Enrico Weiss (contadino poeta da Centa San Nicolò - TN)
quanti ricordi mi risvegli nella mente!
In giovinezza mi aggrappavo alle rughe del tuo troncone
e salivo come uno scoiattolo, salivo alla più alta cima.
Oh, come è bello vivere alle altezze,
respirare un’aria leggera, leggera.
Sembra che l’anima si eleva, per dimenticare
le basse passioni, scordar le incomprensioni.
Lassù, alla cima o castagno, le raffiche di vento autunnale
mi accarezzavano, la faccia, scavata dalla fatica.
Il vento mi cullava come la mamma culla il bimbo
mamma, che dolce canta la ninna nanna.
Quando la natura si riveste a festa, a Dio piacendo,
verrò all’ombra delle tue chiome.
Oh castagno, mi siederò sulla molle erbetta, vicino alla pineta,
per sentire il cinguettio dell’uccello, il canto del pastorello.
E tornerà caro rievocare, il mattino della vita
quando cala silente la sera.
Autore: Enrico Weiss (contadino poeta da Centa San Nicolò - TN)